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I sottoprodotti della disinfezione: Cloriti, Clorati e Bromati nelle acque

Il Laboratorio Bucciarelli ricerca, attraverso il metodo per cromatografia ionica in fase liquida, i sottoprodotti della disinfezione più comunemente riscontrati (cloriti, clorati e bromati) ed è in possesso della certificazione ACCREDIA per l’analisi di acque potabili, acque di superficie, acque di falda, acque di piscina, acque non depurate o parzialmente trattate.

L’acqua è alla base di tutte le forme di vita conosciute ed è indispensabile nell’uso civile, agricolo e industriale. È un composto chimico di formula molecolare H2O, in cui i due atomi di idrogeno sono legati all’atomo di ossigeno con legame covalente polare. Essendo l’acqua un ottimo solvente, le acque naturali contengono disciolte moltissime altre sostanze al loro interno. Ma…

Cosa sono i sottoprodotti della disinfezione nell’acqua? Come si formano, e come possono influenzare la qualità dell’acqua e di conseguenza il nostro benessere?

Tutti i servizi idrici pubblici adottano misure disinfettanti per garantire alla popolazione acqua potabile. La disinfezione dell'acqua può essere eseguita con vari disinfettanti, ovvero sostanze chimiche utilizzate per disattivare i microrganismi patogeni presenti naturalmente al suo interno.

Il cloro svolge un ottimo lavoro nel prevenire la contaminazione dei microbi nell’acqua ma nonostante le sue straordinarie capacità di disinfezione, può creare dei composti potenzialmente pericolosi per l’uomo che causano nel lungo periodo gravi problemi alla salute.

Questi composti prendono il nome di sottoprodotti della disinfezione: sono sostanze chimiche, organiche o inorganiche, che si possono formare durante la reazione di un disinfettante con il materiale organico residuo (derivato dalla decomposizione di organismi vegetali e animali).

I fattori che influenzano il numero e la concentrazione dei sottoprodotti sono: la tipologia e la quantità di disinfettante utilizzata, il residuo di disinfezione e il tempo di reazione, la temperatura, il pH e i costituenti dell’acqua, la concentrazione e le proprietà della materia organica.

Nello specifico, il Laboratorio Bucciarelli ricerca attraverso il metodo per cromatografia ionica in fase liquida (Fig. 1) i sottoprodotti più comunemente riscontrati: cloriti, clorati e bromati.

Questa tecnica di analisi ci permette di riconoscere e separare gli ioni di un campione attraverso uno scambio ionico che avviene tra la fase mobile contenente il campione e la fase stazionaria che si trova all’interno della colonna di separazione. 

Il risultato dell’analisi apparirà come un cromatogramma. Il tempo di ritenzione, ovvero il tempo impiegato da ciascuna sostanza ad attraversare la colonna, si identifica nel cromatogramma come un “picco” e ci permette di identificare i componenti della miscela. L’area del picco invece, attraverso il metodo dello standard interno, ci darà la concentrazione dei sottoprodotti ricercati.

Le normative ufficiali europee EN ISO 10304-4 (edizione marzo 2022) ed EN ISO 15061 (edizione luglio 2001) specificano il metodo per la determinazione degli anioni clorati, cloriti e bromati. Il Decreto Legislativo 18/2023 disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano e detta i limiti di legge previsti per le concentrazioni massime tollerabili di ogni parametro analitico.


Il Laboratorio Bucciarelli è in possesso della certificazione ACCREDIA per l’analisi con Cromatografia Ionica di acque potabili, acque di superficie, acque di falda, acque di piscina, acque non depurate o parzialmente trattate.


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